Martedì 1 ottobre 2024 abbiamo partecipato all’inaugurazione della Quinta Biennale dei Licei Artistici, allestita presso il maestoso Salone d’onore del Museo delle Civiltà nel Quartiere romano dell’EUR.
Molte scuole italiane e straniere hanno aderito al concorso promosso dalla Rete Nazionale dei Licei artistici sul tema del sogno, ispirandosi a un verso di Giovanni Pascoli tratto dal poema Alexandros: “Il sogno è l’infinita ombra del vero”.
Tra le 207 opere di studentesse e studenti, selezionate dal Comitato del progetto, patrocinato dal Ministero dell’Istruzione, due provenivano dal nostro Liceo e hanno avuto l’occasione di farsi ammirare da un pubblico molto ampio, composto da studenti, insegnanti, dirigenti e artisti.
La prima, Duplicità, è un’opera pittorica realizzata con la tecnica dell’acrilico, composta da due tele che dialogano su un leggio che delimita lo spazio e il tempo, dove il prima e il dopo trovano il loro punto di incontro. La tela a sinistra è l’opera in divenire, il pensiero primo; quella a destra è il suo compimento che narra di un volto di profilo che emergendo dall’acqua blu si rispecchia capovolto nell’acqua viola. Duplicità rappresenta l’immagine della realtà traslata nella dimensione ultraterrena del sogno: è lì che realtà e finzione si fondono.
La giovanissima autrice è Giulia della 4F2, che ha lavorato con la guida delle prof.sse Carmen De Metrio e Fiorella Limido: il risultato, espressione di una grande perizia tecnica che ricorda la pittura iperrealista, ha attirato l’attenzione di molti visitatori, tra cui la nostra Dirigente Scolastica e la stessa famiglia di Giulia.
L’altra opera è “FeliCittà’”, un video di 5 minuti estremamente ricco e complesso realizzato con diverse tecniche: modellazione 3D, rendering e video animazione, frame by frame con puppet animation, cut out, stop motion, rotoscoping, riprese live action con il green screen.
Gli autori, ragazze e ragazzi delle classi quinte dello scorso anno (Chiara, Lucia, Niccolò, Alessandro, Lucrezia, Federico e Asya) con la supervisione dei professori Paola Carini, Anna Fumagalli, Marco Ghelardi e Alessia Recupero hanno messo a frutto competenze multidisciplinari di quattro diversi indirizzi: Architettura e ambiente, Audiovisivo e multimediale, Grafica e Teatro.
L’opera trae spunto da Le città invisibili di Italo Calvino, che le definisce “un sogno che nasce dal cuore delle città invivibili”: è il racconto di un ragazzo che durante una lezione si abbandona a un sogno, in cui inizialmente proietta drammi e paure; alla fine riesce a uscirne attraverso un viaggio che gli fa scoprire che “la città infelice contiene una città felice che nemmeno sa di esistere”.
Si tratta di un esempio estremamente attuale di come varie arti possano dialogare con tecniche all’avanguardia, per dare forma al desiderio di vivere in ambienti davvero umani, che corrispondano ai sogni di una persona giovane, che cerca la propria felicità.
Tutte le opere esposte alla Biennale hanno il merito di colpire l’immaginazione e la ragione, facendo riflettere sui desideri più profondi che animano ragazze e ragazze, spesso dotati di notevoli talenti artistici.
Visitare la mostra dà un’idea concreta della creatività coltivata con passione nelle scuole come la nostra e stimola a innovarci sempre di più, nel confronto con altre esperienze.
Certamente non mancheremo alla prossima Biennale!