C’era anche la senatrice a vita Liliana Segre, «idealmente» anche se non fisicamente questa mattina mercoledì 11 dicembre al Tempio Civico per la cerimonia che gli studenti delle scuole superiori cittadine (Licei Crespi, Liceo Candiani Bausch, Liceo Arturo Tosi, IPSSCT Verri) hanno organizzato per il 75esimo anniversario dell’arresto di Angioletto Castiglioni, deportato bustocco nel lager nazista di Flossemburg. Ernesto Speroni, vicepresidente dell’associazione Amici di Angioletto, ricorda «quell’abbraccio così intenso, spiritualmente ma anche fisicamente» tra i due, la Segre e Castiglioni, nel 1998 al Liceo Artistico quando insieme portarono agli studenti la loro testimonianza di deportati.
Il sindaco Emanuele Antonelli ha letto la risposta della senatrice a vita, che si dice «idealmente con voi» a Busto per il ricordo di Angioletto Castiglioni.
Signor Sindaco,
La ringrazio infinitamente per l’attenzione.
L’affetto unito alla solidarietà ed alla stima sono merci preziosissime.
L’invito per l’11 è certamente gradito ma arriva fuori tempo massimo.
Sarò con voi idealmente.
Rivolga ai ragazzi il mio più affettuoso saluto, i miei auguri per le prossime festività ed un messaggio:
Il futuro vi appartiene, siete voi le nuove sentinelle della memoria che è quella stringa sottile che ci aiuta a mantenere in buona salute la democrazia.
La stella polare che vi guiderà si chiama Costituzione, la base della legalità Repubblicana.
Auguri a tutti,
Liliana Segre
Gli studenti hanno eseguito canti – da “We” di Noa al canto partigiano “I ribelli della montagna” – e letture di discorsi di Liliana Segre, oltre alla lettura integrale della mozione del consiglio comunale, votata all’unanimità, per invitare la senatrice a vita a tornare a Busto a portare la sua testimonianza.
Presenti alla cerimonia anche l’assessore all’Educazione Gigi Farioli e il presidente del Consiglio Comunale Valerio Mariani. “Era la mattina dell’11 dicembre 1944 quando Angioletto Castiglioni venne arrestato nell’azienda in cui lavorava – ha ricordato il sindaco – fu interrogato e torturato ma non parlò. Quel silenzio lo avviò prima al carcere di San Vittore e poi al campo di concentramento di Flossemburg. Fino al 27 gennaio 2011 ha parlato ai giovani nelle scuole, migliaia di ragazzi lo hanno ascoltato facendo tesoro della sua lezione di vita e umanità. La vita di Angioletto è paragonabile a quella di Liliana Segre”.
(fotografie tratte da www.malpensa24.it)